Recensione "VAN GOGH-SULLA SOGLIA DELL'ETERNITA`" di Julian Schnabel


Van Gogh - Sulla Soglia dell'Eternita`, in originale At Eternity's Gate, e` un film del 2018 (distribuito in Italia dal 3 Gennaio 2019) diretto da Julian Schnabel, regista anche di Basquiat (1996) e Lo Scafandro e La Farfalla (2007), e scritto insieme a Jean-Claude Carrière, sceneggiatore di numerose pellicole di Luis Bunuel come Bella di Giorno, Il Fascino discreto della Borghesia e Quell'Oscuro Oggetto del Desiderio. Nel cast troviamo Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac e Mads Mikkelsen in quello che possiamo tranquillamente chiamare un cameo, ovvero una piccola apparizione. La pellicola e` stata presentata in concorso alla 75ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove Willem Dafoe vinse la Coppa Volpi come Miglior Attore. Dafoe ha anche ricevuto una candidatura come Miglior Attore in un Film Drammatico ai Golden Globe 2019 ed e` quasi certa anche la candidatura come Miglior Attore Protagonista agli ormai imminenti Oscar 2019.
Di seguito la trama del film:

La pellicola tratta gli ultimi anni di vita del pittore olandese Vincent Van Gogh, dall'inizio della sua amicizia con il pittore francese Paul Gaugin, passando per la difficile convivenza tra i due nella casa gialla di Arles, fino alla morte di Van Gogh.


La principale particolarita` di questo film e` che si tratta di un biopic completamente fuori dagli schemi del classico film biografico, questo perche` il regista e` riuscito a trovare una determinata cifra stilistica per trattare un personaggio cosi` particolare, forse anche grazie al fatto che lo stesso Schnabel e` pittore, oltre che regista e sceneggiatore. E` cosi` riuscito a creare un film biografico molto particolare e, soprattutto, personale: si tratta di una vera e propria esperienza plurisensoriale, una storia narrata principalmente attraverso i colori, le immagini, impreziosite dal direttore della fotografia Benoît Delhomme che ha esaltato il colore giallo su tutti, e la colonna sonora che si fonde con le stesse, nonche` con le visioni di Van Gogh. Cosi` facendo, la pellicola tocca i sensi del pubblico, provocandoli per destabilizzare lo spettatore. Se ho citato le visioni di Van Gogh non e` stato a caso: quest'ultime sono molto presenti all'interno del film, tanto che a volte si crea una vera e propria sovrapposizione tra i pensieri, le visioni, del pittore e la realta`, andando a dar vita a delle scene in bilico tra realta` e immaginazione, usate soprattutto per non voler imporre delle verita` certe riguardo alcuni tratti biografici particolari, lasciando comunque il beneficio del dubbio, a causa delle innumerevoli teorie e speculazioni che ruotano attorno alla figura del pittore e soprattutto alle cause reali della sua morte. Il vero protagonista della pellicola quindi, ormai dovrebbe essere chiaro, non e` tanto Van Gogh come persona, quanto piuttosto Van Gogh come anima, come essenza, come un'interiorita` viva e vivida: quello che il film enfatizza non sono i gesti del pittore, le sue azioni, bensi` i suoi pensieri, la sua personalita` e la sua condizione d'essere, caratterizzata da una solitudine continua che lo porto` alla pazzia.


Julian Schnabel, dal canto suo, cerca di rappresentare visivamente questa follia di Van Gogh, questa sua personalita` a tratti quasi schizofrenica, con la sua regia. Una regia che per buona parte del film e` eseguita usando una telecamera a mano, tra rapidi movimenti di macchina, inquadrature vicinissime al volto del protagonista come a voler far uscire dal corpo la sua interiorita`, e soggettive particolari. Questo uso della macchina da presa mi ha a tratti ricordato First Man di Damien Chazelle, anche se in quella pellicola l'obiettivo di tali inquadrature strette sui volti dei protagonisti voleva trasmettere emozioni e sensazioni diverse. Tornando a Van Gogh-Sulla Soglia dell'Eternita`, il regista gioca con i personaggi in scena, la telecamera sembra essere lei stessa un personaggio in scena, dinamico e complice: tutti i virtuosismi registici orchestrati da Schnabel non sono mai fini a se stessi, non sono estetica pura e semplice, ma sono funzionali a immergere sensorialmente il pubblico in uno stato di confusione tale da avvicinarsi alla follia del pittore olandese, così che quello scarto, quella distanza che può crearsi tra lo spettatore e il protagonista del biopic, si riduca. C'è da ammettere, però, che questi stessi artifici registici possono, a lunga andare, provocare nello spettatore un senso di fastidio che, nonostante sia voluto, può far perdere interesse nei confronti della pellicola.


Ultimo, ma non per importanza, e` da elogiare a mani basse l'incredibile interpretazione di Willem Dafoe nei panni di Van Gogh, un ruolo che sembra essere cucito su di lui. Dafoe infatti riesce a interpretare molto bene tutte le diverse sfaccettature caratteriali del pittore, con cambi repentini di umore, picchi di pazzia e disorientamento, tanto che la sua grandissima interpretazione offusca quasi esageratamente gli altri attori in scena, primo tra tutti Oscar Isaac nei panni di un Paul Gaugin che avrebbe meritato un po piu` di lavoro nella caratterizzazione. Dafoe e` anche molto somigliante a livello fisico e visivo, tanto che in uno dei diversi quadri di Van Gogh riprodotti nel film compare un ritratto dello stesso pittore che sembra proprio un ritratto dell'attore nei suoi panni. Ho parlato di quadri riprodotti perche` lo stesso Dafoe ha realmente riprodotto alcuni quadri del pittore olandese: l'attore, infatti, e` stato a sua volta un pittore per alcuni anni, per poi smettere perche` in difficolta` a coinciliare quello che era soltanto un hobby con la sua carriera lavorativa; e` stato proprio questo ruolo e la conseguente vicinanza al regista/pittore Julian Schnabel che l'hanno riavvicinato al mondo della pittura, dal quale ora non sembra essere piu` intenzionato ad allontanarsi.

Insomma, Van Gogh-Sulla Soglia dell'Eternita` e` uno di quei film che mi sento di consigliare a gran voce, uno dei pochi che e` riuscito a rompere ogni tipo di stereotipo o cliche` legato ai biopic, risultando quindi originale. Mi rendo conto pero` che la pellicola non e` per tutti, la visione puo` essere disturbante e fastidiosa, quindi se cercate un film biografico di facile fruizione, comodo, senza troppe pretese, non scegliete questo. Al contrario, invece, se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo, fresco e dirompente, allora sapete cosa guardare.

Commenti

Post più popolari