Recensione "IL CUORE ALTROVE": incontro con il regista Pupi Avati


In occasione dell'evento annuale Mangiacinema, quest'anno alla sua quinta edizione, tenutosi a Salsomaggiore, in provincia di Parma, ho avuto l'onore di partecipare a un incontro con i fratelli Pupi e Antonio Avati: il primo uno dei più grandi cineasti italiani ancora in attività, e il secondo il produttore di tutti i film del fratello regista, e non solo. L'evento e` stato organizzato per festeggiare i 50 anni di carriera dei due fratelli, compiuti proprio lo scorso 18 Settembre 2018.
La serata si e` aperta con un brano suonato al pianoforte dal musicista Francesco Nigri, per poi lasciare la parola agli ospiti d'onore. Pupi e Antonio Avati hanno parlato brevemente della loro carriera, raccontando anche qualche aneddoto interessante su numerose loro pellicole, definendo la loro idea di recitazione con una frase che mi ha davvero colpito:
"Recitare non e` parlare. Recitare e` ascoltare"
Successivamente hanno presentato brevemente il film che sarebbe stato poi proiettato di li` a poco:
Il Cuore Altrove.


Il Cuore Altrove e` un film italiano del 2003 diretto, appunto, da Pupi Avati, regista anche di grandi pellicole come La Casa dalle Finestre che Ridono, Il Regalo di Natale e Il Papa` di Giovanna. Nel cast troviamo Neri Marcore`, Vanessa Incontrada, Nino D'Angelo e Sandra Milo. Presentato in concorso al 56º Festival di Cannes, il film si e` aggiudicato anche premi molto importanti, come il David di Donatello al Miglior Regista e il Nastro D'Argento al Miglior Attore Protagonista per Neri Marcore`. Successivamente, la pellicola e` stata riconosciuta come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano.
Di seguito la trama del film:

Anni venti. Nello, insegnante di Latino e Greco, uomo timido e impacciato, si trasferisce a Bologna, sotto l'incitamento di suo padre, per trovare la sua strada, ma soprattutto una moglie. A Bologna, Nello incomincerà una storia d'amore con una donna stupenda, che lo spingerà pero` ad annullare se stesso per compiacerla. Sara` davvero la donna della sua vita, oppure solo l'ennesima illusione?


L'elemento principale di questa pellicola e` forse il cast, sul quale Antonio Avati ha largamente insistito durante la presentazione del film. La scelta degli attori, infatti, e` stato un vero e proprio esperimento, che i fratelli Avati erano certi sarebbe stato un successo:
"Abbiamo fatto esordire due protagonisti assoluti" 
ha detto Antonio Avati 
"in quel caso Neri Marcore` e Vanessa Incontrada: Neri Marcore` scoperto, 
più che per le sue imitazioni in vari programmi televisivi [...],
 scoperto invece come conduttore di una trasmissione di libri [...]; 
Vanessa Incontrada addirittura invece interprete soltanto di uno spot televisivo, 
uno spot fortunato ma solo uno spot. 
Quindi già i protagonisti erano stati scelti con grande rischio, 
con grande sfacciataggine anche nei riguardi del mercato"
A distanza di anni, ormai, si può tranquillamente dire che quello strano esperimento riusci` alla perfezione: Vanessa Incontrada e Neri Marcore`, qui al loro esordio cinematografico, ci regalano due interpretazioni eccezionali, risultando quanto mai convincenti, facendo percepire al pubblico una certa esperienza, potremmo dire innata, del mestiere. Ma i problemi non finirono qui, perché molte perplessità, da parte del mercato cinematografico in cui il film avrebbe dovuto approdare, nacquero proprio per la bizzarra composizione del cast nel suo intero, che oltre ai due protagonisti, comprendeva nomi come il grande Giancarlo Giannini, scelto per la sua professionalità; Anna Longhi nei panni della moglie del personaggio di Giannini, forse il personaggio più caricaturale tra tutti; Sandra Milo, euforica all'idea di prendere parte, in un ruolo anche poco più grande che una semplice comparsa, a un film diretto da un regista largamente influenzato da Federico Fellini, di cui lei e` stata per molto tempo musa ispiratrice; Nino D'Angelo, attore napoletano che agli occhi di molti stonava in un film emiliano ambientato a Bologna. Perplessità, pero`, vanificate dopo l'uscita del film, grazie al suo grande successo, come ha ricordato Antonio Avati durante l'incontro:
"E` stato tutto molto molto fortunato, quindi abbiamo sconfitto il pregiudizio di coloro che, davanti a un cast del genere, potevano pensare a un'ammucchiata cosi` gratuita, 
e il film e` stato innanzittutto l'unico film italiano selezionato per Cannes,
 e molto vicino alla vittoria di Neri Marcore` come miglior attore, 
vittoria negata solo per il giudizio, lo dico liberamente [...], 
negativo proprio del giurato italiano. 
Poi siamo andati ai Golden Globe, 
insomma e` stato un film che ha partecipato a tanti festival 
e che ci ha dato molta soddisfazione"


Il Cuore Altrove e` un film delicatissimo, romantico e poetico, con una ambientazione, la bellissima e storica Bologna, che aumenta ancor più le atmosfere proprie della pellicola. In numerose scene, inoltre, e` ben percepibile una marcata influenza felliniana, sia per alcune inquadrature, che per l'utilizzo delle musiche evocative, composte da Riz Ortolani, e i personaggi rappresentati, alcuni ai limiti del caricaturale. Questa forte influenza non stupisce affatto, se si pensa che lo stesso Pupi Avati ha più volte detto che il suo avvicinamento al cinema inzio` dopo la visione di  , e che l'amicizia con Fellini era cosi` forte che i due stavano orchestrando di dirigere una pellicola insieme, in segreto, per poi distribuirla a sorpresa: purtroppo, pero`, Fellini ci lascio` ancor prima che il progetto iniziasse.

Un film, quindi, in bilico tra il drammatico e il romantico, con una buona dose di comicità, forse anche tipica di quel cinema italiano tanto caro ad alcuni registi, dove drammaticità, comicità e sentimentalismo erano mischiati con una maestria incredibile. Come in molte pellicole simili, infatti, la comicità de Il Cuore Altrove non stona e non intacca il tono melodrammatico della pellicola, perché mai forzata, ma scaturisce da scene bizzarre e atteggiamenti buffi dei personaggi, in primis l'impacciataggine del protagonista. Inoltre, la pellicola presenta un finale abbastanza ambiguo, di certo non diretto, un finale inaspettato, che fa sorgere una domanda: si tratta di semplice pazzia o di un ritorno alla forma, del ritorno nella dimensione iniziale, sicura, per non affrontare la realtà?

VOTO: 7,5

Foto scattate da me durante la serata  ↓↓

Manifesto evento Mangiacinema

Intervista a Pupi e Antonio Avati

Premiazione: Premio Mangiacinema - Creatori di Sogni a Pupi e Antonio Avati


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