Recensione "IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO" di Yorgos Lanthimos


The Killing of a Sacred Deer, titolo italiano Il Sacrificio del Cervo Sacro, e` un film del 2017 diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos, reduce da The Lobster del 2015 e regista anche di Kynodontas del 2009. Nel cast troviamo Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan e Raffey Cassidy. Basato su una sceneggiatura scritta dallo stesso Lanthimos in collaborazione con Efthymis Filippou, il film e` stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2017, aggiudicandosi il Prix du scénario, ovvero il premio alla miglior sceneggiatura. Di seguito la trama:

Il Sacrificio del Cervo Sacro pone l'attenzione sulla vita di una famiglia composta da Steven, uno stimato cardio-chirurgo, Anna, la moglie di quest'ultimo, e i due figli Kim e Bob. L'esistenza stessa della famiglia sarà pero` minacciata da Martin, un ragazzo problematico con cui Steven ha intessuto uno strano rapporto.

Questa e` una di quelle recensioni difficili da scrivere, perché i rischi sono molteplici: se si scrive troppo poco si rischia di non interessare il lettore, mentre questo dovrebbe essere l'obiettivo principale di ogni scrittore in generale; d'altro canto, se si scrive troppo, si sfocia inevitabilmente nello spoiler, cosa che tendo sempre ad evitare per principio personale. Quindi cercherò di analizzare i tratti principali del film, cercando sempre di non influenzarvi, per farvi godere al massimo la visione, preferibilmente in sala.

La regia di Lanthimos e` superba, egregia, con degli ottimi movimenti di macchina e dei primi piani incredibili, alla ricerca quasi maniacale e morbosa dei dettagli, di quei particolari, soprattutto fisici, al limite del grottesco. Parlando pero` della regia di Lanthimos, in particolare in questo film, non si può non citare uno dei grandi capisaldi della cinematografia mondiale: Stanley Kubrick. Fin dai primi minuti di pellicola le influenze sono chiare, e il riferimento a 2001 - Odissea nello Spazio ancora di più, con la musica senza immagini che fa da introduzione a tutto il film, esasperata fino al limite da Kubrick nel succitato capolavoro; ma anche con l'uso della musica in generale, cosi` evocativa, utilizzata per sottolineare i picchi di massima tensione e inquietudine. L'ispirazione e` riscontrabile anche nei piani sequenza, nelle carrellate in presa diretta, soprattutto all'interno dei corridoi dell'ospedale, e qui ci si sposta mentalmente a un altro grande capolavoro di Kubrick, ovvero Shining.




Le interpretazioni di Colin Farrell nei panni del cardiochirurgo Steven e di Nicole Kidman in quelli della moglie Anna sono eccellenti, i due attori riescono perfettamente nell'impresa di comunicare tutta la disperazione e il terrore di due genitori messi di fronte a una realtà terribile e scioccante. I due personaggi, pero`, reagiscono in maniera completamente diversa: Steven e` un medico, di conseguenza ragiona da tale, affronta la realtà con un approccio scientifico, cercando di risolvere i problemi in modo razionale; Anna invece e` quasi distaccata, in un primo momento, da quello che sta succedendo intorno a lei, come se non volesse emotivamente farne parte, e solo successivamente, con il precipitare degli eventi, viene completamente invasa e colpita dallo sconforto e dal panico, tanto da arrivare a pensare alla soluzione più immediata quanto terribile.




Discorso a parte e` doveroso riguardo il personaggio di Martin, interpretato da un incredibile Barry Keoghan. Martin e` un adolescente problematico, con una vita difficile, e sembra trovare in Steven e la sua famiglia le uniche persone con le quali può davvero aprirsi, rivelando il suo vero essere. Keoghan ci dona un'interpretazione fatta di piccoli gesti, di semplici accenni o movimenti con la testa e con la bocca, che nella loro semplicità nascondono i disturbi di cui il ragazzo e` affetto, e il suo approccio alla realtà. Martin e` legato a Steven in modo maniacale, diventa un vero e proprio stalker nei suoi confronti, fino ad arrivare alla scioccante rivelazione di tutta la pellicola, con la quale Martin prende letteralmente in pugno la vita di Steven e dei suoi famigliari.




Il Sacrificio del Cervo Sacro e` un film particolarmente drammatico, dal quale lo spettatore può rimanere davvero turbato. L'inquietudine e` palpabile già dalle prime scene, anche se non si riesce a capire subito da cosa e` provocata questa sensazione, e continua a crescere sempre più, in un interminabile climax che raggiunge il punto più alto verso la fine della pellicola. Il film e` un insieme di scene piene di tensione e di drammaticità e scene apparentemente innocue, ma che sospendono lo spettatore in un limbo di ansia indefinita generata dalla messa in scena delle stesse, tra movimenti di macchina particolari e musica suggestiva.
Il Sacrificio del Cervo Sacro, inoltre, e` stato concepito in maniera tipicamente kubrickiana: l'accessibilita` dello stesso può risultare problematica, dal momento che e` un film molto criptico, e per questo aperto a diverse interpretazioni; sta allo spettatore, infatti, scegliere di spiegare i fatti che si susseguono davanti ai suoi occhi in modo razionale, attribuendo il tutto a un forte condizionamento psicologico, di cui molti giovani sono ancora vittime, oppure se risolvere il tutto nel sovrannaturale, nel paranormale e nell'inspiegabile.


Poster del film disegnato da Greg Ruth per MONDO

Per concludere vi lascio una delle curiosità più interessanti del film: Il Sacrificio del Cervo Sacro e` una rielaborazione in chiave contemporanea della tragedia greca Ifigenia in Aulide di Euripide. Questo spiega soprattutto la scelta del titolo, dato che il cervo e` una figura simbolica molto importante nella tragedia di Euripide, e mostra anche come Lanthimos abbia attinto al bagaglio culturale della sua terra di origine per creare il suo nuovo lungometraggio. Il Sacrificio del Cervo Sacro e` un film che vi consiglio vivamente, per la sua forza espressiva e per la sua bellezza visiva, merito dell'ottima fotografia. Preparatevi psicologicamente, pero`, perché le emozioni durante la visione saranno davvero tante, e la pellicola non vi lascerà certo indifferenti.

VOTO: 8,5

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