FILM DEL MESE : AGOSTO 2017


Recensione #6 : DUNKIRK

Dunkirk è un film del 2017, lungometraggio co-prodotto, scritto e diretto da Christopher Nolan ( la trilogia del Cavaliere Oscuro; Interstellar ), con Fionn Whitehead, Tom Hardy, Mark Rylance e Harry Styles.

Francia, Seconda Guerra Mondiale. Il film racconta dell'Operazione Dynamo, che cambiò il destino della Guerra. Le truppe inglesi sono bloccate sulla spiaggia della cittadina francese di Dunkerque, attaccati da terra, dal mare e dal cielo. 400000 uomini che hanno visto in faccia la morte e una patria che non li ha mai abbandonati.

Estremamente veritiero nella trasposizione degli eventi, il film non ha bisogno di introduzioni, catapulta lo spettatore direttamente in mezzo ai soldati sulle coste di Dunkerque, facendolo subito sentire  in trappola.

Ma possiamo definire Dunkirk un vero e proprio War Movie?
Certamente, è un War Movie atipico, sembra quasi che Nolan abbia voluto infrangere tutti gli stereotipi, creando un film che potesse distinguersi da molti altri.
In primo luogo, nel film non si trova nessuna esaltazione della guerra e nessuna eroicizzazione dei personaggi: è una situazione tragica e disastrosa, e il vero eroe è la patria stessa, protagonista spirituale del film, unita nel raggiungimento di un unico obiettivo. Nolan dà al film una connotazione molto più profonda rispetto ad altri film di guerra, facendo risultare il tutto claustrofobico, angosciante e commovente, coinvolgendo emotivamente lo spettatore.  
Le scene d'azione risultano crude e sembra che non ci sia alcun filtro tra lo spettatore e la scena: questo grazie anche all'utilizzo di mezzi e imbarcazioni della Seconda Guerra Mondiale e alla computer grafica  ridotta all'osso.
Anche i dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile, dettaglio che sembra aumentare la veridicità della trasposizione: in certe situazioni, la voglia di parlare viene a mancare e i soldati comunicano tra di loro con sguardi profondi ed intensi e gesti significativi, riuscendo ad esprimere la paura e l'angoscia attraverso la sola mimica facciale, elemento importantissimo e a cui è stata data molta attenzione, e il lavoro degli attori, nella fattispecie, è impeccabile.

Discorso a parte lo merita la colonna sonora, scritta dal maestoso Hans Zimmer, che funge da tappeto su cui si regge tutta la pellicola: come un orologio scandisce il passare interminabile del tempo, l'attesa dei soldati, l'arrivo dell'ennesimo attacco. È costante e incessante, accompagna tutta la narrazione e quando, d'improvviso, svanisce, il silenzio fa quasi rumore e lascia un vuoto incolmabile nello spettatore.

Il cast, come già detto, è eccezionale, e tra i tanti troviamo un neofita nel mondo cinematografico, ma un volto noto da  giovani e adulti, e non per un semplice cameo, ma in una parte da protagonista : Harry Styles.
Fan service? Non direi, dal momento che  lo stesso direttore del casting, John Papsidera, ha dichiarato che è stato scelto " Non perché è una popstar, anzi: questo aspetto era uno svantaggio, perché c’era la possibilità che desse il messaggio sbagliato e non volevamo che la gente evitasse il film. Il nostro obiettivo era trovare degli attori giovani e freschi, senza un curriculum particolarmente ampio alle spalle, in modo che gli spettatori potessero immergersi completamente nel film senza riconoscere personalità famose ". Quindi Harry è riuscito a convincere proprio per le sue doti recitative, e la sua interpretazione nel film ne è la conferma.

Il film, però, non è impeccabile. Nolan articola fin da subito l'intera pellicola su tre piani temporali diversi, creando così diverse vicende e diversi protagonisti che coinvoglieranno alla fine tutti in un unico punto. Il problema è che l'articolazione temporale all'inizio è mal gestita, presentata non chiaramente e forse un po frettolosamente, i passaggi da una storia ad un'altra non risultano sempre chiari.
In realtà, quasi paraddossalmente, sembra che lo stesso Nolan abbia scelto di non scandire i passaggi intermedi tra le varie storie, facendo sì che sia lo spettatore ad abituarsi a quel tipo di transizioni, e non il regista che si avvicini allo spettatore. Ma d'altronde, da un sperimentalista come Nolan, cosa potevamo aspettarci?

Ultima, ma non per importanza, la fotografia, che crea dei veri e propri quadri in mezzo al film, rendendo il tutto visivamente fantastico e godibile, grazie a inquadrature ampie e spazi immensi.

Serve altro per convincersi che Dunkirk è un film da vedere, possibilmente al cinema?
 L'ultima fatica di Christopher Nolan, che si afferma sempre più come una garanzia. Una trasposizione quasi documentaristica di un "gigantesco disastro militare".

VOTO FILM: 8,5/9
VOTO REGIA: 9,5

Spero che la recensione vi piaccia, e fatemi sapere la vostra opinione sul film nei commenti!

A rileggerci presto con nuove recensioni,

TheCinePhilos

Commenti

  1. Ciao, inizio a dire che non sono ancora riuscito a vedere il film. Leggendo la recensione, veramente dettagliata e ottima , sono rimasto abbastanza colpito, soprattutto per il fatto che Nolan abbia deciso di creare un film di Guerra atipico. Sono molto curioso di vedere come i vari attori siano riusciti ad interpretare le loro parti in questo contesto decisamente drammatico. Spero di riuscire a vedere il film al più presto.

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    1. Nolan è riuscito in un'impresa molto ardua, ti consiglio di recuperarlo al più presto! Grazie mille per l'attenzione!

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