Faccio Quello che Voglio: la prova registica di Fabio Rovazzi?


Bentrovati! L'articolo che state leggendo e` molto diverso dai contenuti che di solito vengono pubblicati su questo blog, ma si tratta di una riflessione che mi sembra più che doverosa riguardo a quello che da ieri sta letteralmente spopolando su YouTube: il videoclip dell'ultimo singolo di Fabio Rovazzi, intitolato Faccio Quello che Voglio.

Questo pero` e` pur sempre un blog che tratta argomenti legati al mondo del cinema, e proprio per questo non parlerò della canzone in se`, che può piacere oppure no a seconda dei gusti di ognuno di noi. Vorrei invece concentrare l'attenzione sul videoclip, caricato proprio ieri sul canale YouTube di Rovazzi. La canzone, oltretutto, occupa forse un terzo della durata complessiva del videoclip, che si aggira intorno ai 9 minuti circa, facendo cosi` sembrare il video un vero e proprio cortometraggio, scritto, diretto e montato da Rovazzi stesso.

Perché ne scrivo? Perché credo che questo prodotto, inteso come uno pseudo cortometraggio, possa essere il vero biglietto da visita da usare quando Rovazzi deciderà di entrare a pieno regime nel mondo del cinema. Fabio Rovazzi, infatti, ha da sempre sostenuto che il suo obiettivo nella vita non sia quello di diventare un cantante, bensì quello di essere un regista e di poter scrivere e dirigere i propri film.  In realtà, Rovazzi ha già in curriculum un'esperienza attoriale nel film Il Vegetale di Gennaro Nunziante, ma in quell'occasione non ha potuto mettere in atto le sue doti registiche, riscontrabili invece nel video in questione. Il soggetto sul quale si articola la breve storia del videoclip e` geniale e parte dal presupposto che Rovazzi, non avendo talento, decide di rubare i talenti di altri cantanti, molti dei quali hanno partecipato alla realizzazione della canzone e del video, come Emma Marrone, Nek, Al Bano, Eros Ramazzotti, ma anche personaggi come Diletta Leotta, Massimo Boldi, Carlo Cracco e tanti altri, tra cui anche qualche youtuber. Inoltre, Rovazzi riesce a mettere in scena delle scene d'azione abbastanza ben coreografate, nel loro piccolo, e alcuni movimenti di macchina sono notevoli, ma non certo da esaltare.

Insomma, Rovazzi vorrebbe, in futuro, far parte del panorama registico italiano, e ha tutte le carte in regola per farlo. Viene da pensare che se, in futuro, Rovazzi riuscisse nell'intento di creare un suo film, questo possa essere un prodotto perlomeno godibile, sempre che non si sfoci nella solita comicità demenziale di cui ormai la cinematografia italiana e` fin troppo satura. Vi informo, inoltre, che, nell'ultima intervista a Radio Deejay, Fabio Rovazzi ha rivelato di avere già scritto un film da ormai qualche anno, e ha anche dichiarato di voler conoscere meglio l'arte cinematografica prima di applicarla.

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